L'ASSOCIAZIONE

DEI GENITORI

PER I GENITORI.

L’Associazione Italiana Genitori nasce nel 1968 su iniziativa di un piccolo gruppo di genitori, coordinati da Ennio Rosini e Angela Crivelli, per riunire iniziative già presenti in varie parti d’Italia attuate da genitori animati da un forte senso civico, consapevoli che il ruolo educativo dei genitori va compreso e assunto anche nell’ambito sociale.

DAI NOSTRI SOCIAL

In questo momento tragico, come quello della morte della povera Giulia Cecchetin, il web, i siti, e le chat, le autorità, gli psicologi e gli esperti a vario titolo, si esprimono con parole di cordoglio, di sgomento, di paura. La paura è quella di identificarsi con i genitori, dell'uno o dell'altra, dei due ragazzi protagonisti di questa terribile vicenda, ripetendosi che è impossibile che ai nostri figli accada, perché abbiamo fatto del nostro meglio. È vero c'è pochissima attenzione ai sentimenti, all'interiorità di ognuno di noi, dei genitori e dei figli ma la realtà è sotto gli occhi di tutti ed io la continuo a sottolineare: le multinazionali ci hanno creato bisogni materiali che prima non avevamo e a cui dobbiamo far fronte ogni giorno, uscendo di casa e lasciando soli vecchi e bambini, per andare a procacciare denaro per cellulari, Netflix, acquisti online, e chi più ne ha più ne metta. Credetemi era già tutto previsto. Era previsto che, la solitudine emotiva e l'isolamento dall'essere umano, avrebbero portato a sconvolgere le menti e di conseguenza le azioni poste in essere. Tutto ciò fa comodo a chi vende. L'uomo che vive l'isolamento è manipolabile. È una guerra in cui vince il dio denaro. Dobbiamo reagire, c'è bisogno di formarsi per essere genitori efficaci, che possano educare I ragazzi ad avere giudizio critico che li aiuti a orientarsi e comprendere tutto ciò che accade intorno a loro e dentro loro. Riflettiamo ... Vedi altroVedi meno
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Nella "Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza', vi propongo la visione di questo docufilm"IL CONFINE" girato a Pescara, nella mia città, in un quartiere difficile ma che proprio per questo spiega tutte le problematiche che afferiscono l'adolescenza e la condizione sociale, in modo molto intenso e coinvolgente ... Vedi altroVedi meno
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LETTERA A NOI PADRILa morte di Giulia ci interpella tutti, noi maschi, uomini, padri, compagni di vita. Non possiamo non sentirci addosso tutto il dolore del mondo. Giulia è anche nostra figlia. Così come il suo assassino. Sono i figli e le figlie che cresciamo nelle nostre vite, nelle nostre famiglie. Sono i figli e le figlie a cui consegniamo la vita con cui li abbiamo messi al mondo perché la rendano quel territorio in cui diventare chi davvero vogliono essere. In questo progetto educativo, devono imparare che non possono esistere parole come possesso, sopruso, sopraffazione. Lo devono sapere le nostre figlie, prima di tutto. Perché se solo un amore si contamina con queste parole allora da lì si deve fuggire. E denunciare. Lo devono però prima di tutto imparare i nostri figli. La sfida enorme con i nostri figli maschi non è solo insegnare loro a non essere violenti, cosa fondamentale, sia chiaro. La vera sfida è quella di insegnare loro ad essere “veri” con se stessi. A comprendere che costruire una storia d’amore significa esercitare tre competenze fondamentali dentro una relazione: rispetto, responsabilità ed empatia. Che vanno insegnate ancora prima della non violenza. Perché se apprendi queste tre competenze, allora la violenza non entrerà mai nella tua vita, il possesso non comparirà mai come bisogno dentro una storia d’ Amore. “Cari padri, il cambiamento nella vita dei nostri figli maschi può avvenire a partire da noi. Siamo figli di padri che ci hanno amati e cresciuti, ma che quasi mai sono riusciti a dirci: “Ti voglio bene, figlio mio”. Siamo figli di padri che quasi mai sono stati capaci di vedere le nostre lacrime, anche quando era impossibile non farlo. Siamo figli di uomini che non hanno quasi mai saputo parlarci del sesso, dell’amore, del corpo che cambia, della pubertà. Eppure questi temi sono di importanza cruciale nella vita di un ragazzo. Noi padri siamo i compagni di viaggio che stanno davanti, di fianco e dietro a un figlio che a sua volta diventerà uomo. Nel vivergli accanto possiamo mostrargli cosa vuol dire per noi uomini essere persone vere. Possiamo aiutarlo a non temere la tristezza e a trasformare la paura in coraggio. Possiamo educarlo a tenere alto lo sguardo sugli altri e sulla vita facendo del nostro sguardo uno specchio in cui lui stesso può riflettersi per cercare quell’immagine identitaria che ancora gli appare sfocata e poco definita, così come deve essere alla sua età.Noi padri possiamo rendere la relazione con i nostri figli un’occasione di allenamento al rispetto e alla verità, un laboratorio dove si discute dell’amore e della sessualità, uno spazio di vita in cui –aiutando loro a diventare gli uomini che vogliono essere – diventiamo noi stessi uomini più completi e più veri.Siamo noi padri gli scultori di un nuovo modo di essere maschi e uomini in questo terzo millennio, in cui i nostri figli si trovano spesso sospesi tra il falso mito del vero uomo e il bisogno profondo di diventare uomini veri”. (tratto da “Ragazzo mio. Lettera agli uomini veri di domani” di A.Pellai, De Agostini ed.).Con un enorme dolore, oggi, mi sento padre di Giulia e anche padre del suo assassino. Sento dentro di me tutto il dolore del mondo. E comprendo che la rivoluzione più necessaria oggi è quella che dobbiamo fare noi padri. Se volete e potete condividete questo messaggio con un uomo. ... Vedi altroVedi meno
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Quando finiranno le punizioni per le donne che lottano per una libera scelta affettiva e per l’autonomia personale?Il femminicidio vuole annichilire qualsiasi richiesta di libertà e autonomia.Troppe le morti inferte a donne per motivi di egoismo, controllo e di gelosia e troppe le famiglie che piangono le morti delle proprie figlie. Addio Giulia, figlia nostra, la tua morte è stata un grande dolore per tutti noi genitori che ti ricorderemo per sempre e che sempre continueremo a credere che solo l'educazione possa essere la chiave di volta ... Vedi altroVedi meno
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AGe Marigliano partner del patto di comunità a Marigliano.📸 Guarda questo post su Facebookm.facebook.com/story.php?story_fbid=747483564089798&id=100064844825012&sfnsn=scwspmoCOMUNICATO STAMPA COMUNITA’ EDUCANTE? SI PUO’ FARE!Verso un PATTO EDUCATIVO DI COMUNITA’ a Marigliano - In occasione della Giornata Internazionale per i diritti dei ragazzi (20 novembre) si terrà, nella Sala consiliare del comune di Marigliano alle ore 18:00, un convegno nell’ambito dei progetti sulla Comunità Educante che la cooperativa sociale Irene ‘95 sta promuovendo sul nostro territorio e che vedono partner progettuali il Comune di Marigliano, l’Ambito Territoriale N22, la Congregazione dei Missionari della Divina Redenzione, l’ ISS “Montalcini-Ferraris”, l’ ISS “Manlio Rossi Doria”, il Liceo Statale "Cristoforo Colombo", l’ I.C. "A. Pacinotti", il I Circolo Didattico “Giancarlo Siani”, l’ I.C. "Don Milani-Aliperti", la Scuola secondaria di I Grado Dante Alighieri, l’ ASD Centro Sportivo Azzurro, l’Assonapa, l’ A.GE. Genesi Marigliano, la Parrocchia San Marcellino, la Parrocchia Santa Maria delle Grazie, l’Associazione di Volontariato "Fare Comunità" e l’Ufficio Scuola della Diocesi di Nola.Il convegno, dal titolo “COMUNITA’ EDUCANTE: SI PUO’ FARE! – Verso un Patto Educativo di comunità a Marigliano” avvia un percorso per la scrittura e la condivisione di un “Patto Educativo” tra tutte le agenzie socio-educative della città, nella convinzione gli attori educativi del territorio (scuole, genitori, ragazzi, operatori sociali, parrocchie, associazioni...) sono una grande risorsa per la comunità cittadina se uniscono le loro forze e il loro impegno a partire dai bisogni dei ragazzi.Dopo i saluti del sindaco, il presidente della cooperativa sociale Irene ’95, Fedele Salvatore, presenterà il progetto “Laboratorio di comunità”, con il sostegno dell’Impresa Sociale “Con i Bambini”, e il progetto “@PEC- Patto Educativo di comunità”, con il sostegno dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.Quindi ci sarà l’intervento di Andrea Morniroli (cooperativa sociale Dedalus – Forum Disuguaglianze e Diversità) che illustrerà la valenza sociale dei “Patti Educativi di comunità” e, a seguire, gli interventi dei diversi partners di progetto, che illustreranno le azioni progettuali.Condurrà l’incontro Luigi Amato, già Dirigente Scolastico, dello staff di cooordinamento dei progetti. ... Vedi altroVedi meno
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